La storia del Brandy come si fa e come si degusta lo racconta la Dott.ssa Nicoletta Marrone leader nella distilleria italiana

La storia del Brandy come si fa e come si degusta lo racconta la Dott.ssa Nicoletta Marrone leader nella distilleria italiana

Il brandy è un distillato prodotto dalla distillazione del vino. Il brandy (non brendy) è famoso in tutto il mondo, ma qual è la sua storia? come si fa? come si degusta? Lo racconta la Dott.ssa Nicoletta Marrone proprietaria della distilleria Brown spirits
– Il termine brandy è l’abbreviazione inglese brandywine, che a sua volta deriva dall’olandese Brandewijn (vino incendiato o bruciato) Gli Olandesi diedero la prima diffusione prima in Europa, successivamente nel mondo.
Questo distillato nasce con il califfato degli Omayyadi durante l’espansione araba. Nel XIV secolo gli alchimisti islamici cercavano cure contro le crisi respiratorie e cominciarono ad usare gli alambicchi per distillare dei drink a scopo medico.
Chi furono i primi a produrre il brandy?
I primi europei a produrre il brandy sono stati gli spagnoli.  Gli olandesi, grandi mercanti di vini e distillati, hanno da subito compreso il potenziale di questo distillato e lo hanno immediatamente commercializzato e diffuso
Brendy e cognac sono la stessa cosa?
In italia si producono ottime aquaviti di vino invecchiate. Sono del 1988 i primi tentativi di tale industria, rivolta a sottrarre parte della produzione dei vigneti italiani al mercato vinario, ed oggi si può dire che l’Italia si possa produrre del “cognac” e sostengono che al di fuori della Charente non è possibile fabricarlo.
La polemica in quei tempi è stata sostenuta dal Meloni, nel 1901, con il Verneil presidente del consorzio agrario di Saints, e dall’Ottavi con il Menudier, presidente del sindacato generale della Charente inferiore. Il Meloni, il quale con i prodotti della sua casa di Santu Lussurgiu in Sardegna volle sostenere
Che anche in italia è possibile produrre del buon “Cognac”, pare anche dimostrato incidentalmente che molti cognac francesi non sono molto genuini.
I tecnici francesi hanno ripetutamente affermato che per fare il “cognac”, “anima ardente del vino”, occorrono le uve Folle Blanche e Colombart, il Saint Emilion, il Gros Blanc, il Moroquin, il    Balzac i terreni calcarei della Charente,i legni d’Angoulème, gli apparecchi di distillazione frazionata, i Fùteurs e soprattutto il sole : il bel sole, i cui raggi luminosi non bruciono gli acini dell’uva e così ricchi di radiazioni chimiche ultraviolette sì da contribuire ad ottenere l’insuperabile ed inimitabile “Cognac”.
Così i francesi, nel gioco di circostanze complesse e misteriose hanno saputo creare e conservare attorno al loro prodotto il mito.
La vicina Francia ha in vero raggiuto nel campo dei distillati di vino tanta perfezione di produzione da diventare una formidabile esportatrice, ma non è meno vero che la nascita e la fama del “Cognac” hanno la loro origine nel risultato di un “hasard heureux”, in quanto lo stesso cognac è nato da un vino senza pregio ed imbevibile, ricco di acidità fissa e pertanto predestinato all’alambicco.
In effetti il cognac è nato per corrispondere ad una esigenza di ordine economico: valorizzazione di un vino che, non essendo adatto al consumo diretto, doveva essere distillato, ma non per farne alcole comune e senza pregio, bensì un distillato in possesso di tali caratteristiche da poter soddisfare il consumo del mercato interno ed estero, distillato che fu appunto il Cognac.
È un pregiudizio credere che solo la Charente possa dare del cognac. Ottimi “cognac” genuini naturalmente invecchiati si producono anche da noi in italia.
Bandy e Cognac sono stessa cosa?
“Il Brandy può essere prodotto un po’ ovunque”, il Cognac è un tipo particolare di brandy ed è prodotto esclusivamente in Francia. Ogni distillato prodotto fuori dall’omonima regione francese si chiama brandy.
Il Cognac si produce solo da uve Ugni Blanc, Folle Blance, Collombard e Sémillon. La produzione del cognac avviene sotto la supervisione del BNIC (Bureau National Interprofessionel du Cognac).
Come si può degustare il Brandy
Il brandy può essere degustato con formaggi erborinati intensi e molto stagionati. Un altro abbinamento è il cioccolato: Il brandy è perfetto per tagliare il gusto burroso e complesso del cioccolato.
Il brandy o acquavite va tenuto in mano, scaldandolo con le mani per esaltare le caratteristiche organolettiche.

You May Also Like

Il villaggio del gusto torna a Ragusa

Premio impresa nelle categorie startup

Massimiliano Casto: Nuovo Incarico Nazionale per il Direttore di Rete di Canale 74

Il Dottor Matteo Zanellato: Un Leader nell’Odontoiatria Moderna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *