Rosolini: Intitolato ad Aurora il Laboratorio di Enogastronomia dei Servizi Alberghieri dell’Istituto di Istruzione Superiore “Archimede”

Rosolini- Intitolato ad Aurora il Laboratorio di Enogastronomia dei Servizi Alberghieri dell’Istituto di Istruzione Superiore “Archimede” di Rosolini. La cerimonia di intitolazione, intima e partecipata, si è svolta nel rispetto delle norme anti-Covid, venerdì 8 aprile, nei locali di via Rossini. Presente la famiglia della studentessa: la madre Lorenza, il padre Saverio e il fratello minore Thomas che frequenta il suo primo anno di Alberghiero, sulle orme della sorella deceduta nel drammatico incidente stradale del 20 gennaio 2019. Assieme a lei, quella notte, morirono anche il fidanzato Christian, ex studente dell’indirizzo Tecnico Industriale, e la zia Rita. Un tragico evento che ha riempito intere pagine di cronaca e che ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità rosolinese.

A onorare il “momento di festa”, così come lo ha definito nel suo saluto la dirigente scolastica dott.ssa Maria Teresa Cirmena, anche l’assessora all’Istruzione del Comune di Rosolini, dott.ssa Concetta Cappello; la prof.ssa Giovanna Di Dio, responsabile di plesso IPCT, e una rappresentanza della classe di Aurora, la VA a. s. 2019/2020, che ha rievocato i giorni felici vissuti assieme alla compagna, tra laboratori pratici, lezioni teoriche e momenti ricreativi. A rendere omaggio alla memoria di Aurora anche le brigate di sala e cucina, guidate rispettivamente dai proff. Boncoraglio e Tardino, Petrolo e Tona, e dall’ITP Giacomo Di Dio.

“Siamo qui riuniti per un significativo momento di festa – ha esordito la dirigente Cirmena-. La scuola è vita e all’interno di questo istituto si è svolta la vita di Aurora che, dal 2015, ha frequentato egregiamente questa istituzione scolastica. È stata una studentessa modello: per le sue spiccate capacità di dialogo ha rappresentato un punto di riferimento per coetanei e professori. Il sogno di Aurora era quello di aprire una rosticceria. È per la sua passione per la cucina che abbiamo pensato di intitolarle il Laboratorio di Enogastronomia in cui ha trascorso innumerevoli ore, distinguendosi per la volontà e il desiderio di apprendere, i modi gentili e il sorriso. Collegare questo laboratorio al suo nome vuol dire trasmetterne l’esempio agli studenti. Un’idea condivisa dal personale docente dell’Archimede, che ne ha deliberato l’intitolazione in sede di Collegio docenti, un atto successivamente ratificato dal Consiglio di Istituto, che ha subito delle lungaggini a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria. In prossimità della Santa Pasqua, che rinnova nei fedeli il messaggio di speranza del Cristo risorto, vogliamo ricordare Aurora. Ogni volta che entreremo in laboratorio, saremo accolti dalla sua fotografia che esprime tutta la solarità e la bellezza di una ragazza che è stata figlia della nostra scuola”.

Dopo il taglio del nastro, la dirigente ha consegnato alla signora Lorenza il diploma di merito della figlia “per la dedizione profusa nei confronti dello studio dimostrando amore e doti di altruismo e generosità per il prossimo”. A seguire, la visita del laboratorio che si dota di una sfogliatrice da banco e di un aerografo da pasticceria: due macchinari di grande utilità che la famiglia Serrentino ha scelto di donare alla scuola, come segno di gratitudine, per la vicinanza dimostrata in questi anni.

“Un gesto significativo che denota grande sensibilità nei confronti di questa istituzione scolastica – ha concluso la Cirmena- perché donare è sinonimo di amare. Tanti ragazzi transiteranno in questo laboratorio e conosceranno Aurora nel suo ricordo. A noi il dovere morale di conservare e tramandare il suo insegnamento alle future generazioni”.



Infine, la famiglia Serrentino ha ringraziato la dirigente scolastica per l’estrema sensibilità, il personale docente e gli studenti tutti per l’affetto con cui non passa giorno che, all’Archimede, nelle aule e tra i corridoi, non risuoni l’eco del nome di Aurora. Da oggi in poi, quel nome si leggerà anche sulla targa che spicca all’ingresso del laboratorio, quasi a voler ricordare che anche dopo il tramonto e la notte più buia torna sempre a splendere il sole. E sarà, allora e ancora, l’Aurora.

Alessandra Brafa

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