UNA MESSA PER LA PACE NEL REPARTO DIALISI E LA VIA CRUCIS ALL’HOSPICE
MOMENTI TOCCANTI E CARICHI DI SIGNIFICATO SPIRITUALE ALL’OSPEDALE AREZZO PROMOSSI DALL’UFFICIO DIOCESANO PER LA PASTORALE DELLA SALUTE DI RAGUSA
Una messa per la pace in Ucraina nel reparto Dialisi. E poi la Via Crucis all’Hospice. Ieri le iniziative all’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa dell’ufficio per la Pastorale della salute poi continuate nel pomeriggio con la Via Crucis al cimitero centrale per i cari defunti. Appuntamenti forti, commoventi e caratterizzati da una grande carica spirituale. “In Dialisi – sottolinea il direttore dell’ufficio, il sacerdote Giorgio Occhipinti – ho invitato sia gli operatori sanitari che gli ammalati a pregare proprio per la pace e, soprattutto, per fare spegnere la guerra in Ucraina che ancora oggi, purtroppo, sta dilaniando moltissime vite. Tutto questo su invito del nostro vescovo, mons. Giuseppe La Placa, che, proprio ieri, ha voluto dedicare la giornata non solo alla pace in Ucraina ma anche a sostegno di coloro che hanno subito la catastrofe del terremoto in Turchia. Quindi, la Via Crucis al reparto Hospice: anche in questo caso molto semplice ma con simbolismi specifici. E’ il caso della Croce collocata su una scala che rappresenta appunto la Madonna come scala del Paradiso vicino al Crocifisso, essendo stata proprio Maria la prima a percorrere la via della Croce il sabato santo. Abbiamo sistemato altresì una pianta vicino al Crocifisso che rappresenta quello che nel Vecchio Testamento veniva chiamato l’albero della conoscenza del bene e del male che conduce gli uomini alla morte mentre nel Nuovo Testamento diventa l’albero della Croce che invece diviene l’albero della vittoria. E poi c’era anche una coperta realizzata durante quest’ultimo anno che abbiamo dedicato al filo della cura. Coperta di lana che alcune operatrici hanno deposto sul letto di un’ammalata che è stata presente in reparto assieme a noi, un gesto che ha voluto rappresentare un po’ il prendersi cura degli altri, in modo particolare degli ammalati, cosa che riesce ancora meglio se facciamo squadra e se siamo uniti tra di noi”. Momento semplice e significativo anche quello vissuto, ieri pomeriggio, al cimitero di Ragusa centro dove è stata riproposta la Via Crucis con questa stessa caratterizzazione.