Barbie: un oceano di stereotipi o un operazione di marketing geniale ? 

Barbie: un oceano di stereotipi o un operazione di marketing geniale ? 

Una regista intellettuale, radical-chic ci propone una pellicola ironica tutta rosa-shocking ed è il delirio della Gen-Z ( Generazione Z ,l’ultima) delle superglitterate dalla iperfemminilita’ esondante, osannate nei video su tik-tok , citate come ” bimbo-tok” . La pellicola, più che colpire in profondità, fa tendenza moda, più che donare un messaggio di amara nostalgia del passato ,gioca sulla spettacolarità dei colori in un senso Almodovariano, in questo mondo zuccheroso a noi sconosciuto per motivi anagrafici , strizza l’occhio e anche tanto alla Gen-Z che è nostalgica per scelta , iper- rosa e simile alle bambole di plastica per gusto e un pizzico di irriverente libertà nei confronti degli stereotipi legati al look.  Esondanti, spumeggianti ,carnascialeschi e irriverenti , caricatura della femmina come espressione di libertà assoluta.Per nulla ingenue bensì rivoluzionarie. Per questo la regia riesce a cavalcare le idee, le tendenze del momento, strizza l’occhio all’inclusione e ironizza sul perbenismo americano politically correct che riusci’ ad eliminare dalle vendite” la Pregnant Barbie” .Ingredienti sapienti per esitare in un blockbuster più unico che raro.  Non saprei se questa sia furbizia o genialità. Ai posteri l’ardua sentenza.

Opinionista Debora Schifano

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